La storia di Milù è tristissima: trovata piccola vicino ad un cassonetto,
viene allattata artificialmente. Cresce come gatta unica sino ad 1 anno
di età, quando entra in famiglia un altro micio di 2 mesi. I due
convivono tranquillamente. La famiglia non li vaccina né li sterilizza.
Ad un certo punto, quando lei ha due anni circa e il micio 11 mesi, la
sua famiglia
deve lasciare la casa perché non ha più un reddito: perdono il lavoro
entrambi i genitori. In quel mentre la gatta va in calore. Ed è in quei
giorni che io, per evitare che la abbandonassero in campagna, le ho
cercato una nuova famiglia, trovandola in una coppia di 50enni, che
avevano un cane cieco di 19 anni. Il gatto maschio viene ripreso, grazie
sempre al mio intervento, dalla ragazza dalla quale lo avevano
adottato.
I
primi 45 giorni passano tranquillamente. La micia si ambienta
benissimo e convive senza
problemi col cane. Fa i vaccini e poi, un mese e mezzo fa, la portano
dal veterinario per sterilizzarla. Il veterinario pur accortosi che era
incinta e a fine gravidanza, la sterilizza. Milù al risveglio si rende
conto di non avere più i gattini in pancia e inizia a cercarli
dappertutto. Inizia a soffiare e a graffiare. È disperata perché non
trova i micini. Ad un certo punto si convince che deve averglieli presi
il cane. E lo attacca ripetutamente. Morale della storia, me la
riportano: su due piedi non la vogliono più. Ora, si trova in una
casetta in legno prefabbricata, in un orto recintato che era del mio
defunto suocero. Da che è lì è tornata serena... è tornata ad essere la
gattina dolce che era un tempo. In 10 giorni è cambiata totalmente. Io
ci vado 2-3 volte al giorno a portarle da mangiare e a coccolarla. Mi
riempie di baci e gioca con mia figlia di 6 anni. Non ha avuto nessuna
reazione aggressiva. E' veramente una gatta
tenerissima. Non è giusto che debba pagare con l'abbandono la scelta di
un veterinario scellerato.
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