"A volte si accomoderà sul tappeto fissandovi con occhi tanto teneri ,affettuosi e umani da intenerirvi e
sarà impossibile credere che li non vi sia un 'anima "

(Theophile Gautier)

lunedì 1 febbraio 2010

COLONIE FELINE



Per colonia felina s’intende un gruppo di gatti ,superiore a 3 ,che vivono liberi sul territorio e frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato ,definito habitat ,dove svolgere le proprie funzioni vitali (cibo, rapporti sociali, cure, riposo, ecc.).I gatti liberi che vivono nel territorio comunale appartengono al Patrimonio Indisponibile dello Stato e sono a tutti gli effetti responsabilità del comune di appartenenza , il quale dovrà garantirne la cura,la sopravvivenza e la sterilizzazione vietando qualsiasi forma di maltrattamento , legge 281/91.In base a questa legge Le ASL, sono obbligate a sterilizzare gratuitamente i gatti appartenenti alle colonie feline del loro territorio

CHI SI OCCUPA DEI GATTI?


Si chiama il “gattaro” o “gattara” . Con questo termine s’intende la persona che aiuta il Sindaco volontariamente e gratuitamente, occupandosi della cura e del sostentamento delle colonie feline. Per “referente di colonia” si intende il/la “gattaro/a” che con formale riconoscimento del Comune rappresenta la colonia nei rapporti con le istituzioni.I residenti nelle zone limitrofe alla colonia felina debbono dimostrare comprensione e solidarietà o quanto meno tolleranza Allo stesso tempo ,l’attività di gestione della colonia deve essere condotta dal responsabile nell’assoluto rispetto dei luoghi e delle persone, cercando di recare il minor disturbo possibile e contenendo il numero degli animali. I/le gattari/e sono obbligati a rispettare le norme per l’igiene del suolo pubblico evitando la dispersione di alimenti e provvedendo alla pulizia della zona dove i gatti sono alimentati dopo ogni pasto.Al gattaro/a ,inoltre,deve essere permesso l’accesso, al fine dell’alimentazione e della cura dei gatti a qualsiasi area di proprietà pubblica dell’intero territorio comunale. L’accesso dei/delle gattai/e a zone di proprietà privata è subordinato al consenso del proprietario.



COSA DICE LA LEGGE?

La legge 281/91 tutela queste colonie vietando qualsiasi forma di maltrattamento o crudeltà nei loro confronti. Per maltrattamento si intende anche ostacolarne il nutrimento ed impedirne il riparo. E' inoltre vietato spostare le colonie feline dal loro insediamento di origine, salvo in casi eccezionali, per tutelare la sopravvivenza degli animali; eventuali trasferimenti potranno essere effettuati in collaborazione con la competente Unità Operativa Sanità Animale dell’Azienda Sanitaria di Firenze ed esclusivamente per comprovate e documentate esigenze sanitarie. Le colonie feline che vivono all’interno del territorio comunale sono censite dal Comune in collaborazione con l’Azienda Sanitaria, le associazioni ed i singoli cittadini. Tale censimento deve essere regolarmente aggiornato sia al riguardo del numero dei gatti che delle loro condizioni di salute. Il Comune e l’Asl di competenza sono gli enti di controllo igienico-sanitario e veterinario. Le ASL, in base alla Legge 281/91 ,PREVENZIONE DEL RANDAGISMO , in collaborazione con il Comune ed in base alla normativa vigente, sono obbligate alla cura, microcippatura e sterilizzazione gratuita dei gatti appartenenti alle colonie feline del loro territorio, reimmettendoli in seguito all’interno della colonia di provenienza.


CHI LI CATTURA?
La cattura dei gatti liberi, per la cura e la sterilizzazione, potrà essere effettuata sia dall’Azienda Sanitaria, in collaborazione con il Comune e le associazioni di volontariato, che dai/dalle gattai/e o da personale appositamente incaricato dall’Amministrazione Comunale. La cattura viene effettuata attraverso l’uso di “ gabbie trappola” , delle apposite gabbie che non permettono all’animale di farsi del male e assolutamente non invasive. LE CATTURE DEVONO ESSERE EFFETTUATE DA PERSONE ESPERTE CHE SIANO PRESENTI AL MOMENTO DELLA CATTURA.


L'IMPORTANZA DELLA STERILIZZAZIONE

La sterilizzazione infatti rappresenta l'unico metodo efficace per la lotta al randagismo.Previene inoltre i contagi di fiv e felv feline ,i combattimenti tra gatti in calore,l’allontanamento dai luoghi di appartenenza e quindi meno vittime umane, e non,a causa d’incidenti stradali.La sterilizzazione dei gatti, nonostante possa sembrare una prevaricazione sulla natura dell’animale, costituisce un fattore importantissimo per la prevenzione del randagismo. Nella maggior parte dei casi il destino delle cucciolate indesiderate è o la soppressione o l’abbandono. Inoltre, nel caso delle femmine, si rivela l’unica efficace prevenzione nei tumori alla mammella.



MASCHIO NON STERILIZZATO MORSO DA UN ALTRO MASCHIO

OLTRE LA SOFFERENZA POTREBBE AVER CONTRATTO MALATTIE CON LA LEUCEMIA O HIV FELINE CONTAGIANDO IN SEGUITO ALTRI GATTI

QUESTO MICIO è STATO CURATO ,CASTRATO E RIMESSO IN LIBERTA'

http://www.youtube.com/watch?v=AQ-KqAV82JQ


QUALCHE NUMERO:

Si presume che siano almeno 2 milioni e 600 mila i gatti «liberi», stando ai dati a disposizione del ministero della Salute e relativi al 2006.

Secondo l’Eurispes i Gatti abbandonati ogni anno in Italia sono 200.000"
In Italia viene ucciso in un incidente stradale o per mano ignota un gatto ogni 10 minuti, vale a dire 144 mici assassinati ogni giorno, 4320 ogni mese e complessivamente circa 52.000 all'anno”-Denuncia dell'Associazione italiana difesa animali ed ambiente - Aidaa”.


L’abbandono è un reato penale l.189/04.
La legge 281/1991 e la legge 189/2004 prevedono l’arresto fino a 1 anno e supermulte da 1.000 a 10.000 euro per chi abbandona animali.


Società Autostrade ha calcolato che in un decennio sono stati 45.000 gli incidenti stradali causati da animali vaganti sulla sola rete autostradale, con 4.000 feriti e 200 morti
Quei Comuni che hanno istituito Uffici Diritti Animali o hanno promosso campagne di adozioni dei cani hanno visto dimezzare in un anno la spesa di mantenimento degli stessi.



Cani e gatti vittime della fame, della sete e di incidenti stradali:280.000




La Dottoressa Laura Torriani, segretario dell'ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) ha calcolato in modo molto semplice che se ogni animale "producesse” in media circa 6 cuccioli, di cui la metà femmine (3), anche queste nel giro di due anni partoriranno 18 cuccioli.In 2 anni: da 9 femmine = 54 cuccioli dopo altri 2 anni: da 27 femmine =162 cuccioli dopo ancora altri 2 anni: da 81 femmine si avrebbero circa 486 cuccioli.
In 10 anni la cifra totale degli animali si è cinquecentuplicata
e questo considerando 1 sola cucciolata per ogni femmina


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